Il controllo di gestione visto come l’elemento indispensabile per comprendere l’andamento di un’azienda, diventa lo strumento di valutazione fondamentale per monitorare il raggiungimento degli obiettivi, per attuare eventuali correzioni e migliorare anche la gestione delle risorse. Tale strumento, non può prescindere dall’attività di pianificazione che per forza di cose con la pandemia da Covid-19 deve essere rivista alla luce delle nuove modalità di lavoro, della crisi che stiamo vivendo e della gestione dell’intera attività finanziaria.
La pianificazione e il controllo di gestione stanno sempre più confluendo nel controllo strategico e questo richiede una crescente attenzione al posizionamento di un’impresa nell’ambiente esterno. Il controllo di gestione diventa strategico quando, attraverso il posizionamento competitivo dell'azienda, aiuta a riflettere sulla strategia aziendale e sulle opportunità che nascono dalla corretta analisi dei dati relativi alla gestione aziendale.
Quella che stiamo vivendo da ormai quasi un anno è di certo la più grande sfida che solo chi è in grado di rinnovarsi e reinventarsi può vincere.
La situazione creata dalla pandemia su tutto il territorio mondiale ha comportato e sta comportando conseguenze fino a poco tempo fa davvero inimmaginabili. I riflessi negativi a livello macroeconomico non possono infatti che riflettersi anche sull’economia delle singole imprese.
Questo si traduce in primo luogo in carenza di liquidità, soprattutto per le aziende di medie e piccole dimensioni.
I modelli di analisi e valutazione di riferimento per gli esperti del settore oggi possono risultare superati e non utili a formulare le ipotesi e le previsioni che servono affinché un’azienda rimanga sana e competitiva.
L’estrema incertezza con cui i direttori finanziari sono costretti a fare i conti può essere deleteria, a meno che essi non siano in grado di trovare sempre nuove soluzioni basate soprattutto su un concetto, quello della flessibilità.
I modelli di risk management esistenti fino a poco tempo fa si sono dimostrati inadeguati nella situazione odierna. La valutazione dei rischi diventa tuttavia il primo elemento da considerare allo stato attuale in qualsiasi analisi da effettuare.
Valutare la possibile variabilità degli scenari che possono presentarsi è sicuramente la migliore strada da seguire e l’impresa deve essere il più possibile pronta e predisposta al cambiamento, alla diversificazione, per essere in grado di affrontare l’incertezza e i tanti cambiamenti dovuti alla crisi e all’incertezza non solo sopravvivendo, ma anche cercando di sviluppare un vantaggio competitivo, che può essere raggiunto anche e soprattutto grazie all’ausilio di strumenti tecnologici e sistemi digitali di ultima generazione.
Il CFO diventa in tal senso un elemento cardine per il cambiamento che può impostare un metodo nuovo basato sulla flessibilità e sull’esigenza di trasformare un rischio in un elemento di trasformazione e innovazione. Sulla capacità di adattarsi a qualsiasi condizione esterna.
Pertanto, l’impresa deve attuate tutti gli strumenti per poter affrontare le difficoltà indotte dalla pandemia, con i dovuti aiuti e sostegni, guardando avanti con una buona dose di lungimiranza.
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